Grandi potenze a confronto.
Una canzone di Adriano Celentano di una quindicina di anni fa, che dava il titolo all’album, recitava testualmente “Dormi amore la situazione non è buona”, quasi una protezione per la donna amata.
Oggi, nel mondo, ci pare che le parole del titolo della canzone possano essere assolutamente vere e, si spera, non foriere di ulteriori “la situazione non è buona”, ma questa volta senza la musica e la poesia che il pezzo del grande Adriano sprigionava.
Dagli anni della caduta del muro di Berlino, dai tanti anni che due grandi persone avevano aperto alla storia e ad un futuro lontano da tensioni e guerre, come si suol dire molta acqua è “passata sotto i ponti”, ma anche tante speranze quell’acqua nel tempo si è portata via. Lentamente, ma inesorabilmente il mondo si è scordato degli orrori della guerra, si è scordato che un riavvicinamento tra est ed ovest potrebbe solo far bene a tutti, si è scordato che il nostro Mondo potrebbe, una volta per tutte, stare bene come era sino a qualche decennio fa, con e sue gioie, le sue paure, le sue tensioni, ma sempre contenute, sempre rimaste nel solco forse, di una “guerra commerciale” di un prevalere a livello economico, anche se la corsa al nucleare non si è mai arrestata.
Poi è iniziato il terrorismo sono sorti i Califfati, sono nate organizzazioni finanziate da Stati che dovrebbero e potrebbero guardare maggiormente dentro se stessi ed operare alla luce del sole, cedendo l’abbondanza di risorse di cui dispongono. Ma questo non è avvenuto o lo è stato solo in parte ed anche nell’interesse di finanziare il terrorismo.
A Febbraio saranno tre anni che due stati confinanti sono in guerra, uno aggressore e l’altro aggredito in base ad una logica che solo il potere dittatoriale ed assoluto di un capo può porre in essere.
Poi il 7 Ottobre di due anni fa in un’altra parte del mondo è stata accesa una miccia che brucia ancora e molto, che sta dividendo il mondo, che sta coinvolgendo centinaia di migliaia di persone da una parte e dall’altra, colpevoli solo di essersi trovate a vivere in una certa parte della terra. Ed anche qui un potere terroristico si scontra con un potere non assoluto, ma con un modo di “vendicare l’offesa” che ha radici storiche millenarie e che affondano nei millenni, nell’Antico Testamento e di un “Geova” dio assoluto.
Un lungo periodo di anni, quattro, nei quali la maggiore potenza Mondiale, gli USA di Baiden, ha avuto un governo ed un Capo che sono apparsi sempre deboli ed indecisi, ha fatto si che un’altra potenza mondiale da tempo ridimensionata, la Russia di Putin, prendesse per così dire “campo” e rivolgesse lo sguardo verso un vicino, un tempo sottomesso, che era divenuto una libera nazione.
E da qui la situazione ha iniziato a presentare le prime crepe perché un’altra grande potenza mondiale la Cina di Xi Jinping cresciuta molto a livello economico mondiale, ha compreso che favorendo l’espansionismo della Russia ne avrebbe tratto enormi vantaggi senza rischiare guerre e vite umane. Poi a queste due già enormi potenze si è aggiunta la dittatura assoluta della Corea del Nord e l’altra nazione in cerca di atomica, l’Iran.
Si è pertanto creato un specie di “anello di fuoco” che ha favorito l’aggressione della Russia finanziando il riarmo della sua già notevole potenza militare.
Una situazione che USA e UE hanno colpevolmente lasciato proseguire, l’una con un pressoché totale silenzio, l’altra con sanzioni che nella maggior parte dei casi le si sono ritorte contro.
E così tra una guerra che proseguiva grazie alle armi passate da altri, da ognuna delle due parti ed un colpevole lasso di tempo in cui nessuna diplomazia si è messa in moto, le vittime da entrambe le parti hanno raggiunto cifre impressionanti, rendendo quella parte di mondo a cavallo tra ovest ed Est sempre più difficile da gestire se non come avvenuto ai tempi del muro di Berlino che divideva le due Germanie, con due cannoni perennemente puntati l’uno contro l’altro, senza che nessuno mai osasse sparare il primo colpo. L’avvento Donald Trump alla guida degli USA ha determinato una svolta sia nella politica economica mondiale, con i dazi imposti al mondo intero, che nella dichiarata possibilità già in campagna elettorale, di porre fine al conflitto Russia/Ucraina in pochi giorni.
Speranze che ad oggi, dopo oltre sei mesi dal suo insediamento, non è riuscito a rendere reali, ma che, quantomeno hanno “costretto” l’Europa a muoversi, a prendere una qualche posizione più decisa, come quella di riarmarsi, cosa non buona, ma indispensabile nel contesto mondiale attuale.
Che la situazione “non sia buona” lo hanno dimostrato due cose. Dapprima l’incontro in Groenlandia di Trump con Putin che ha avuto si molto risalto, ma miserevoli risultati, anzi provocando l’accentuarsi della pressione Russa sull’Ucraina non appena si è iniziato a parlare di pace o temporaneo cessate il fuoco.
La seconda cosa è di pochi giorni fa quando “in pompa magna” la Cina ha celebrato, con una maestosa parata, la vittoria nella seconda guerra mondiale raggruppando i suoi “vassalli” e Putin a presenziare. Anche l’Italia, ha avuto il suo “Personaggio” sistemato “a titolo personale” nella seconda fila ultimo a destra della foto ufficiale, ma questo è solo un dettaglio per far capire quanto strano sia il nostro bel Paese.
Ora, su queste due cose si basa, secondo il nostro modesto avviso, il fatto che, assolutamente la situazione non solo non sia buona, ma drammaticamente vicina a qualcosa di molto più serio, anche perché qualche Presidente di Nazione UE, in cerca di visibilità, sta “proponendo” l’invio di truppe in quella martoriata Ucraina, invece di proporre e con fermezza un percorso di pace che si costruisce anche con minacce serie e che si sia in grado di mantenere.
Quindi rendiamoci conto che ad oggi abbiamo di fronte una Russia che vuole espandersi, una Cina che sta chiaramente da una parte sola, un Iran che finanzia terrorismo e quant’altro possa tornargli utile, una Corea del Nord che si è aggregata a questo tragico carro con tutta la forza di una dittatura più che assoluta.
Di contro, e per chiudere le nostre considerazioni, abbiamo un Israele, che, con l’attuale governo, piaccia o no, non si fermerà tanto presto, non si farà molto scrupolo, come nel Vecchio Testamento del dio Geova, di portare a termine quanto iniziato dopo i tragici eventi del 7 Ottobre 2023.
Pier Marco Gallo








