venerdì 14 Novembre 2025 - Anno 34

“La Vendemmia a Torino – Grapes in Town” e “Portici Divini”

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Tra calici, territori e visioni, la nona edizione è dedicata al confronto e all’evoluzione del mondo del vino piemontese

Dal 5 al 23 novembre 2025 il Piemonte torna protagonista con la nona edizione de “La Vendemmia a Torino – Grapes in Town” e di “Portici Divini”, eventi che rinnovano il legame tra cultura, territorio e vino, portando nel cuore dell’autunno un calendario ricco di esperienze esclusive, visite in cantina, degustazioni, masterclass, tour e talk.
Supportata da Regione Piemonte, con il patrocinio della Città Metropolitana di Torino, delle Province di Alessandria, Asti, Biella, Cuneo e Vercelli, delle Città di Torino, Novara e Verbania e il coordinamento di Visit Piemonte, società in house della Regione partecipata anche da Unioncamere, “La Vendemmia a Torino – Grapes in Town” è gestita da Eventum. “Portici Divini”, evento patrocinato dalla Città di Torino e sostenuto dalla Camera di commercio di Torino, è organizzato dalla Fondazione Contrada Onlus.Quest’anno le due iniziative sempre più connesse si confermano non solo come un grande evento diffuso di degustazioni e itinerari tra le eccellenze enologiche piemontesi, ma anche come un momento di riflessione, dove il vino diventa strumento di confronto, crescita e visione.
“È un onore per la Regione Piemonte sostenere queste manifestazioni, che rappresentano al meglio la capacità del nostro territorio di coniugare tradizione, cultura e innovazione. – sottolinea Claudia Porchietto, Sottosegretario alla Presidenza della Regione Piemonte – Il vino è uno dei grandi ambasciatori del Piemonte nel mondo, simbolo di un’identità autentica e di una qualità che nasce dal lavoro, dalla passione e dalla competenza dei nostri produttori. Questi eventi non solo celebrano il vino come prodotto di eccellenza, ma raccontano anche la storia e l’anima dei nostri territori, delle colline e delle persone che ogni giorno contribuiscono a rendere il Piemonte una delle capitali del vino nel mondo. Sostenere e valorizzare appuntamenti come questo significa investire nel futuro del nostro sistema produttivo, nel turismo e nella cultura dell’accoglienza, confermando la vocazione del Piemonte come terra di qualità, sostenibilità e bellezza condivisa”.
Queste due manifestazioni sono un esempio concreto di come, facendo rete, si possa promuovere il Piemonte in tutte le sue eccellenze, rendendolo ancora più attrattivo per eventi di grande rilevanza e respiro internazionale.
Grazie anche ad eventi che fanno cultura del vino come Portici Divini e Vendemmia a Torino – Grapes in Town, sempre più spesso turisti e cittadini iniziano a conoscere e richiedere i vini delle otto denominazioni torinesi, come l’Erbaluce di Caluso DOCG e il Freisa di Chieri DOC. Noi contribuiamo a questa conoscenza attraverso la promozione di etichette e cantine della nostra selezione Torino DOC che per il biennio 2025/2026 conta ben 128 vini prodotti da 45 aziende del torinese.” – spiega Guido Bolatto, Segretario Generale della Camera di commercio di Torino – L’obiettivo finale è che i nostri vini vengano conosciuti non solo in occasioni speciali, kermesse dedicate o grandi eventi come le ATP Finals, ma che siano anche proposti con orgoglio e in ogni stagione dai ristoratori il progetto Mangébin, ad esempio, garantisce la presenza del 60% di vini piemontesi e del 10% di vini torinesi nella carta dei ristoranti che appartengono al circuito”.
In un contesto in cui la valorizzazione del territorio passa anche attraverso il racconto delle sue eccellenze, Torino continua a investire sulla promozione del proprio patrimonio enogastronomico come leva di attrattività culturale ed economica. Una strategia che riconosce nel vino non solo un prodotto identitario, ma un ambasciatore del territorio, capace di esprimere storia, tradizione e capacità produttiva.
Torino consolida la sua immagine strategica valorizzando appieno il patrimonio enogastronomico e agroalimentare dell’intera Provincia. – dichiara Paolo Chiavarino, Assessore al Commercio e ai Mercati – L’affermazione delle eccellenze vinicole non è solo un successo produttivo ma il segno tangibile di una politica di promozione territoriale efficace. Questi vini, riconosciuti e apprezzati, che vanno ad affiancare le altre prestigiose denominazioni regionali, rappresentano un asset fondamentale per la crescita e il posizionamento d’eccellenza dell’intera regione nel panorama nazionale”.

 Il Piemonte del vino guarda avanti
La nona edizione si apre a un dialogo sul futuro, con un focus dedicato all’evoluzione dei mercati, alla sostenibilità, alla formazione e al ruolo delle comunità locali nel promuovere un modello di viticoltura consapevole e innovativo.
Cuore dell’edizione sarà il convegno “I Vini del Piemonte nel mondo che cambia”, organizzato in collaborazione con il Consorzio I Vini del Piemonte, in programma il 12 novembre ad Alba. Un appuntamento gratuito di alto profilo che riunirà esperti, istituzioni e professionisti del settore, per offrire ai produttori strumenti concreti e una visione strategica sulle nuove sfide del mercato globale. A dialogare con il giornalista Danilo Poggio, David Lemire, Co-Amministratore Delegato di Shaw + Smith, Lamberto Vallarino Gancia, Wine expert e consultant, Pietro Monti, Vignaiolo e Vicepresidente della FIVI, Federazione Italiana dei Vignaioli Indipendenti e Nicola Argamante, Viticoltore e Presidente del Consorzio I Vini del Piemonte, che affronteranno i temi chiave che oggi definiscono il comparto. Dall’evoluzione dei mercati internazionali, alle strategie di distribuzione, dalla crescita del segmento dei fine wines, alle nuove forme di comunicazione, passando per il ruolo della ristorazione e dell’enoturismo come motori di promozione del territorio.

Vino, inclusione e innovazione
“L’inclusività e la sostenibilità si confermano, anche per questa edizione, valori fondanti e imprescindibili, principi che guidano ogni scelta e iniziativa del programma. – sottolinea Alessandra Giani, ideatrice de “La Vendemmia a Torino – Grapes in Town” – In quest’ottica, “La Vendemmia a Torino – Grapes in Town” propone appuntamenti che uniscono esperienza, innovazione e responsabilità sociale, offrendo nuove prospettive sul mondo del vino contemporaneo”.
Tra gli incontri più significativi, spiccano le due blind tasting del 19 novembre, condotte dal produttore cieco Pietro Monti presso l’Hub Gattinoni: un’esperienza sensoriale di alto livello che invita a riscoprire il vino attraverso il tatto, l’olfatto e il gusto, potenziando la capacità di analisi e descrizione senza il filtro della vista. Un momento che testimonia come l’enologia possa diventare terreno di reale inclusione e condivisione. La cantina di Monti, Roccasanta, è tra le prime in Italia ad aver introdotto sulle proprie etichette le indicazioni in Braille, segnando un passo concreto verso una comunicazione accessibile e una fruizione del vino più equa e consapevole.
Il 20 novembre, invece, i riflettori si accendono su Campus Grapes, la prima vigna urbana “hi-tech” del Politecnico di Torino: un progetto unico nel panorama nazionale, che coniuga ricerca scientifica, sostenibilità ambientale e partecipazione attiva. Annunciato durante la scorsa edizione de “La Vendemmia a Torino – Grapes in Town”, Campus Grapes si estende su una superficie di 1.000 metri quadrati, ospita oltre 750 piante di vite e rappresenta un laboratorio a cielo aperto in cui si sperimentano nuovi modelli di agricoltura urbana. A sostegno di questa iniziativa, ideata dalla start-up Citiculture, “La Vendemmia a Torino – Grapes in Town” ha contribuito con l’acquisto di alcune barbatelle, rafforzando così il proprio impegno verso un futuro in cui didattica, innovazione e sostenibilità procedono di pari passo.

Un evento che unisce vino, turismo e territorio
Come ogni anno, “La Vendemmia a Torino – Grapes in Town” rinnova una collaborazione di alto profilo a sostegno del patrimonio enologico piemontese, consolidando la sinergia con il Movimento Turismo del Vino Piemonte. In occasione di “Cantine Aperte a San Martino”, il progetto propone visite esclusive e percorsi esperienziali nelle cantine aderenti, alla scoperta delle eccellenze regionali, valorizzando l’intera filiera vitivinicola e i territori di produzione nelle province di Asti, Alessandria e Cuneo. Attraverso visite in cantina con degustazione e incontri con i produttori, l’iniziativa si configura come un’occasione unica per raccontare la storia, la cultura e le tradizioni di questi territori, oltre che promuovere i suggestivi paesaggi vitivinicoli e l’identità enologica piemontese.
Il progetto coinvolge anche le ATL regionali, in particolare l’ATL del Cuneese e l’ATL Terre dell’Alto Piemonte di Novara, e i tour operator Somewhere Tours & Events e Love Langhe Tour, dando vita a un racconto corale del Piemonte che intreccia eccellenza enologica, ospitalità di qualità e paesaggi riconosciuti dall’UNESCO, con esperienze uniche che svelano ogni angolo del territorio, anche quello più segreto e sorprendente. Attraverso vigne secolari, borghi autentici e cantine d’eccellenza, sarà possibile scoprire non solo i vini pregiati, ma anche i borghi meno conosciuti che spesso restano fuori dai principali circuiti regionali, che meritano di essere valorizzati grazie ad un turismo più lento, responsabile e consapevole, che porta ad assaporare il Piemonte in un bicchiere di vino. Dagli antichi vitigni del Cuneese, con il Pelaverga, che nel Cinquecento veniva inviato dalla Marchesa Margherita di Foix a Papa Giulio II, I ai vitigni delle colline novaresi, con il Boca DOC, definito nel 1300 dal cronista novarese Pietro Azario “vino rinomato fin dall’antichità”.

“PORTICI DIVINI”: vitigni e territori a confronto
Fondazione Contrada Torino propone un percorso di scoperta che valorizza la produzione enoica DOC e DOCG della provincia, grazie ai vini di Torino DOC, selezione enologica realizzata dalla Camera di commercio di Torino e dal suo Laboratorio Chimico in collaborazione dall’Enoteca Regionale dei vini della provincia di Torino.
Novità di quest’anno, nata da un’idea condivisa da “Portici Divini” con “La Vendemmia a Torino – Grapes in Town” saranno i momenti di confronto tra i vitigni autoctoni piemontesi e torinesi, durante il weekend del 22 e 23 novembre, a Palazzo Birago, sede istituzionale della Camera di commercio di Torino, per raccontare le identità territoriali attraverso masterclass e incontri dedicati. Un’occasione per mettere a confronto i vini del Torinese con quelli delle principali aree vitivinicole del Piemonte, attraverso una lettura comparativa dei vitigni autoctoni e delle interpretazioni locali che ne derivano. L’obiettivo è di esplorare le caratteristiche uniche di ogni varietà, confrontarne aromi, tecniche di vinificazione e stili produttivi, e ascoltare le storie dei produttori che contribuiscono ogni giorno a plasmare la ricchezza del panorama enologico regionale. Un vero dialogo tra vitigni, esperienze e saperi, che mette in luce l’eccellenza, la versatilità e l’innovazione del Piemonte del vino, rafforzando al contempo l’identità e la coesione delle sue diverse realtà produttive.
“Portici Divini” diventa quindi un racconto collettivo di passione, di radici e di visioni. Un dialogo tra terroir, in cui il Freisa, il Nebbiolo, il Pelaverga (o Cari) diventano protagonisti di una narrazione fatta di esperimenti, tradizioni e rinascite, mostrando come uno stesso vitigno possa rivelare mille sfumature in base alla mano del vignaiolo, al suolo, all’altitudine, al microclima.
Non si tratta solo di etichette o denominazioni, ma del racconto del lavoro quotidiano tra i filari, la resilienza della viticoltura eroica delle valli pedemontane, la sapienza di chi riscopre e custodisce vitigni antichi e la capacità di innovare, anche attraverso l’uso di uve internazionali nella produzione di spumanti metodo classico. Portici Divini diventa così un laboratorio di conoscenza e di emozioni: un invito ad assaporare il Piemonte calice dopo calice, scoprendo in ogni vino una storia, un paesaggio, una mano che ha saputo trasformare l’uva in arte.
Sempre nell’ottica della conoscenza e del coinvolgimento della città Portici Divini, anche quest’anno, offre a tutti i cittadini la possibilità di partecipare a tour gratuiti alla scoperta di locali storici con uno sguardo particolare alle enoteche di tradizione. Un’altra occasione per far conoscere al pubblico generalista i vini del torinese è rappresentata dagli incontri organizzati in una decina di enoteche di Torino con i produttori, aderenti a Portici Divini, che racconteranno attraverso degustazioni gratuite, vini e territori. Un ricco programma che vede, come in tutte le iniziative di Fondazione Contrada Torino, coniugarsi temi culturali con percorsi urbani che si intrecciano con storie e tradizioni economiche e sociali.
Una prospettiva che trova piena consonanza nel lavoro portato avanti dalla Fondazione Contrada Torino, impegnata nel creare occasioni culturali, sociali e territoriali di valore. “Desidero sottolineare come la cospicua attività della Fondazione, ente partecipato dalla Città di Torino, venga dedicata in larga parte e nel rispetto del proprio statuto alla cultura ed alla valorizzazione dei territori. Il Consiglio Direttivo, che ho l’onore di presiedere, segue da vicino queste iniziative e interagisce con la Direzione, affinché si generino quelle condizioni virtuose in cui la conoscenza della città alla portata di tutti inneschi dei processi di riappropriazione dello spazio pubblico non solo di tipo sociale ma anche, come in questo caso, turistico ed economico”, commenta Cristina Peddis Presidente di Fondazione Contrada Torino Onlus.
A rafforzare questo messaggio e a ricordare la natura partecipativa e territoriale del progetto interviene Germano Tagliasacchi, Direttore della Fondazione e ideatore di Portici Divini: “Siamo felici di presentare la nona edizione di Portici Divini che rinnova e rafforza il dialogo con Vendemmia a Torino – Grapes in Town. Con Portici Divini entriamo nella tradizione vitivinicola della provincia, creando un ponte tra produttori e appassionati, offrendo esperienze uniche di conoscenza. Proponiamo inoltre una diffusione della conoscenza del territorio attraverso il coinvolgimento della rete di enoteche della città aderenti a Portici Divini e attraverso l’organizzazione di tour sotto le arcate alla scoperta dei locali storici”.

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