martedì 15 Ottobre 2024 - Anno 33

54a EDIZIONE PREMIO ACQUI STORIA

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L’esito di questa edizione accresce l’insostituibile ruolo che il Premio Acqui Storia ha nel canone della divulgazione storico-scientifica. Sono stati numerosi gli studiosi, gli accademici e i ricercatori che sono saliti sul palco della manifestazione e si incontrati per raccontare l’importanza della storia e della sua costruzione. La 54° edizione del Premio Acqui Storia ha riscosso un grande successo, mostrando come questa manifestazione si inserisce nel grande panorama culturale italiano.
“Ho ricevuto conferme attraverso numerosi riscontri, il Premio Acqui Storia possiede ormai una dimensione tale da costituire un momento importante nella vita di chi ragiona e scrive di storia – dichiara l’assessore alla Cultura, Cinzia Montelli –. L’edizione appena passata non ha fatto altro che confermarlo appieno. L’aver creato una serie di eventi a esso legata e l’idea di accompagnare la cerimonia di premiazione con una serie di occasioni di discussione rivolte alla cittadinanza rafforza ulteriormente il valore di una iniziativa che è davvero un’occasione di apprendimento, anche per chi ne viene coinvolto in qualità di esperto”.

IL BRAVO ITALIANO E IL CATTIVO TEDESCO.
LA MONUMENTALE LEZIONE DELLO STORICO FILIPPO FOCARDI

Durante la 54° edizione del Premio Acqui Storia sono stati tantissimi i momenti di riflessione, che hanno messo al centro la storia e la sua ricerca sia nel discorso scientifico che pubblico.
Filippo Focardi, docente di Storia contemporanea presso l’Università di Padova, dialogando con la storica Isabella Insolvibile ha messo in evidenza i processi di ridefinizione delle memorie pubbliche nazionali in tutta Europa e in particolare in Italia.
“La memoria è un processo di costruzione perenne – ha spiegato lo storico Filippo Focardi durante il Premio Acqui Storia –. Ogni giorno gruppi sociali o politici e persone riflettono sul passato per dargli un ordine. La memoria non è semplice ricordo, ma è l’attribuzione di un significato a quei ricordi per il presente e per il futuro”.
In Italia, secondo lo studioso, il confronto strumentale con il nazismo rischia di essere un alibi per negare le responsabilità del regime fascista nella Seconda Guerra Mondiale, erodendo la memoria proveniente dalla Resistenza.
“Nella memoria italiana c’è una elaborazione dell’immagine del cosiddetto “bravo italiano”, che è specifica solo del nostro paese – ha ricordato Focardi –. L’Italia aveva combattuto per tre anni a fianco della Germania nazista, in questa guerra furono compiuti anche gravi crimini. L’Italia, però, già nel 1943 con la firma dell’armistizio ha l’esigenza di distinguersi dall’ex alleato tedesco per evitare una pace punitiva a conclusione della guerra. L’immagine positiva e bonaria dell’italiano, che ha anche degli elementi reali, è stata usata però per oscurare completamente le proprie responsabilità durante la Seconda Guerra Mondiale. Abbiamo trovato nel raffronto con la Germania nazista e i tedeschi un comodo alibi per la nostra coscienza e abbiamo scaricato tutto su di loro. Questo ci ha impedito di vedere a fondo la nostra storia, che è doveroso fare”.

QUI SI FA LA CULTURA.
LE RIFLESSIONI DI MARINA WARNER, PAOLO POMBENI E CRISTOFORO GORNO

Marina Warner, narratrice e saggista, ha ricevuto il Premio alla Carriera dell’edizione 2020, che non fu consegnato a causa dell’emergenza sanitaria. Prima donna eletta presidente della prestigiosa Royal Society of Literature, fondata nel 1820 dal Re Giorgio IV per promuovere la letteratura. Durante il Premio Acqui Storia ha espresso un particolare apprezzamento per la manifestazione: “qui ad Acqui Terme state facendo un lavoro molto interessante e bello sulla cultura e la sua divulgazione. Devo dire che, purtroppo, in Inghilterra non è sempre così. C’è stata una filosofia al ribasso sul tema culturale, ma spero che possa cambiare questo in futuro”.
Il politologo Paolo Pombeni ha ricevuto il Premio alla Carriera per l’edizione 2021, che in un accalorato discorso ha ricordato al pubblico che la “storia ha il compito di ricordare alle persone che alcuni grandi problemi, che sono simili nel tempo, hanno la necessità di trovare risposte nuove, che non sono semplici da individuare”.
Cristoforo Gorno, autore di importanti programmi di divulgazione scientifica, ha ricevuto il premio “La Storia in TV”. In uno scambio di battute con il conduttore Roberto Giacobbo sul successo dei programmi di divulgazione ha dichiarato che “il pubblico è migliore di come viene dipinto: ha fame di conoscenza e di contenuti» e la chiave per arrivare a lui è quella di «rispettarlo, cercando di dare un messaggio chiaro e corretto”.

LE COMMOVENTI PAROLE DI EDITH BRUCK

L’assegnazione del premio Testimone del Tempo 2021 è andata alla nota scrittrice, poetessa e testimone della Shoah Edith Bruck, e a Richard Ovenden, bibliotecario della prestigiosa Bodleian Library dell’Università di Oxford.
Per il Premio Acqui Storia, Edith Bruck ha rilasciato alla storica e conduttrice Michela Ponzani un’intervista registrata con molti aspetti inediti sulla propria vita.
“Devo andare avanti perché ho promesso a migliaia di morti che parlerò. Io credo che sia molto importante quello che faccio, anche se non riesco a dormire la notte – ha raccontato una commossa Edith Bruck –. Oggi viviamo una situazione molto preoccupante non solo in Italia ma in tutta l’Europa: c’è un vento molto pericoloso di cui nessuno vuole accorgersi. Sono cresciuti fortemente il fascismo, il razzismo e la discriminazione: temo molto il periodo che stiamo vivendo”.

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