sabato 27 Luglio 2024 - Anno 33

ATTENTI AL LUPO

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Anche una canzone può insegnare a vivere
ATTENTI AL LUPO

“Attenti al lupo” è una canzone scritta da Ron (Rosalino Cellamare) nel 1990 e cantata dal grande Lucio Dalla che pochi giorni fa, esattamente il 4 Marzo, avrebbe compiuto 80 anni. Dietro a questa specie di accattivante filastrocca, il testo cela motivi importanti quali la crescita, la morte e la paura dell’abbandono. Ad un certo punto le parole sono queste “amore mio non darti pena, questa vita è una catena, qualche volta fa un po male”. E vorremmo partire da queste parole per una riflessione  sul “lupo”. Attenti al lupo potrebbe significare oggi, a più di trenta anni dalla nascita della canzone, più di una cosa, più di una condizione di vita di tanta parte del mondo che di catene e lupi ne cela parecchi.
In questi ultimi anni ci sono davvero in abbondanza motivi per non stare allegri  ed una grande quantità di lupi in giro per il mondo. La principale fonte di preoccupazione è sicuramente rappresentata dalla guerra di aggressione all’Ucraina che ha posto una buona parte del mondo sopra un piano inclinato su cui scorrere verso una catastrofe. La storia ha già raccontato cosa accadde alla  fine degli  anni 30 del secolo scorso quando quello stesso piano inclinato portò il mondo verso una guerra sanguinosa che, dopo più di ottanta anni ha messo sullo stesso piano vinti e vincitori, attaccanti ed attaccati.
Ma la memoria corta del mondo non sta facendo tesoro dell’esperienza passata e si potrebbe andare nuovamente incontro ad una catastrofe. Questo, al momento, sembra essere il “lupo” più grande anche se non si debbono scordare le molte guerre locali, il terrorismo ed il fanatismo religioso.
E poi cosa abbiamo ancora da “servire”? Il problema del clima, dell’inquinamento del quale molto si dibatte e poco si costruisce con serietà e volontà precisa di prendere un qualche indirizzo comune per limitare i danni. Il “mondo green” ad oggi appare più come un’utopica speranza che un modo concreto di migliorarci non solo con le scritte e con il colore verde, ma con atti  e prese di coscienza che la nostra Terra  ed il suo clima stanno cambiando  si, con qualche colpa dell’umanità, ma anche perché sull’amata Terra, queste modifiche sono cicliche e quindi si potrebbe fare tanto e poco per migliorare il nostro “status” di esseri umani. E poi, diciamolo davvero e con franchezza: tante di quelle persone che vanno a protestare non sempre pacificamente, nella quotidianità non tengono fede ai principi sbandierati in gruppo.
Si percepisce che, a certi livelli, il “green” rende  economicamente, per cui…..
Vogliamo trovare altri “lupi” in circolazione? E’ estremamente facile. Da molti anni una certa parte del mondo vuole “migrare” per sistemarsi in un’altra certa parte, ritenuta più bella, più comoda, più ricca ed accogliente. Ma per questo “trasferirsi” non si è scelta la via, diciamo così, normale di migrazione, come accadde in un passato ormai lontano nel quale le persone  “andavano a cercare fortuna” in altri paesi o continenti. Ci si trasferiva in nave per i Paesi ed i continenti più lontani ed in treno con le valigie di cartone legate con lo spago per le località  più vicine e raggiungibili via terra.
Ad oggi, purtroppo non è così perché il “lupo” si è impossessato di questo “affare” e ne trae i suoi vantaggi. L’accoglienza, questa gran bella parola che la si dovrebbe a tutto e a tutti, viene usata solo in parte, nella prima parte,  per poi abbandonare chi si è accolto a braccia aperte. E’ di queste ultime settimane la feroce diatriba sulle morti in mare. Chi doveva fare e non avrebbe fatto, chi deve sempre essere considerato in pericolo anche se pericolo non vi sia. Un mondo grande che si vorrebbe  far entrare in uno spazio più esiguo e non dalla porta principale di tutte le Nazioni aperta nella maniera giusta.
Si cerca la forzatura, forse con intese a suo tempo siglate e che ora fanno sentire il loro peso negativo.
Ma, e principalmente, si alimentano speranze ed illusioni che, quando va bene portano all’isolamento ed alla emarginazione ma, quando va male si dipingono di morti.
Abbiamo altro? Forse si, ma queste poche cose che abbiamo “sfiorato” con i nostri pensieri bastano da sole a riempire le pagine del libro della nostra “Storia Contemporanea”, pagine che “cuori buoni” ed interessi cattivi rendono controverse.
Se nei fatti e negli accadimenti si mischiano  buonismo di facciata, interessi economici ed interessi politici si potrebbe e si può poi accettare e spacciare per buono tutto ed il contrario di tutto, come quando si guarda il panorama da una finestra e poi ci si sposta di stanza e compare un panorama diverso. Ma non è il panorama che cambia., siamo noi che ci siamo spostati. Lupi piccoli e lupi grandi ai quali tutti noi dobbiamo fare attenzione poiché forse qualche lupo grande morirà, ma quelli piccoli ed affamati potranno crescere e diventare ancora più feroci.

Pier Marco Gallo

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