mercoledì 11 Dicembre 2024 - Anno 33

TANTO VA LA GATTA AL LARDO…

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I potenti ed il pericoloso gioco della guerra

Ci viene da rispolverare questo antico adagio che forse, più di qualsiasi altro paragone, dà l’idea dell’attuale delicata situazione internazionale. Ma se nel proverbio era poi, infine, la sola  gatta a lasciarci lo zampino, qui  potrebbe essere una buona parte del mondo non solo occidentale. Poi sta da verificare se alle tante grida e, purtroppo, alle già tante vittime, corrisponda davvero una volontà interventista oppure, ad un certo punto ci si accontenti, si fa per dire, di una azione dimostrativa, di fare la voce forte tanto per “salvare la faccia” e magari conquistare anche maggior apprezzamento da parte di quei Paesi, meno forti, che si stanno accodando  nella speranza di poterne trarre comunque qualche vantaggio.
Tutto potrebbe essere iniziato dall’attacco della Russia all’Ucraina oltre due anni e mezzo fa. Russia che in passato aveva iniziato con  l’occupazione della Crimea ed anche, ci sia concesso, con una serie  di errori dell’Ucraina stessa, incapace di gestire e non  reprimere la volontà quella parte della sua  popolazione che avrebbe desiderato trasferirsi nell’altro Stato. Poi ci sono stati attacchi e contrattacchi aiuti inviati agli invasi  ed aiuti svelati o meno agi attaccanti. Se effettivamente le cose avvenute fossero  così potrebbe essere stato un grave errore il non aprire le porte di “casa” per far uscire chi in quella “casa” non voleva più stare. Ma poi il “vicino” se ne sarebbe stato buono? Chissà, forse no? E le brave Nazioni Unite ed i suoi “veti” avrebbero potuto fare qualcosa? Forse ancora no.
E poi veniamo all’Ottobre scorso in Israele che non ha saputo “annusare” che qualcosa di grave stava accadendo, che altre nazioni stavano preparando un attacco al suo territorio ed alla sua gente. I migliori servizi segreti del mondo non hanno saputo, potuto o voluto (?) far fronte ad un attacco tanto improvviso quanto barbaro, ma ben organizzato.
Il resto è storia recente, ma anche storia antica che nasce da lontano , da quel 1948 quando, spenti gli ultimi bagliori della Seconda  Guerra Mondiale, i vincitori tagliavano a fette parti dell’Africa del Nord, per segnare confini lineari e far occupare territori sui quali erano insediate altre etnie. Da allora quella parte del mondo è sempre stata oggetto di controversie e di guerre, di morte e sofferenza, senza che nessuno ed “in primis” le Nazioni Unite  siano state in grado di portare se non la pace, almeno una civile reciproca convivenza.
Se poi pensiamo alla Persia, l’attuale teocratico Iran, dopo la cacciata dello Scià Reza Palevi e della sua famiglia, senza che l’America che forse poteva farlo, si muovesse, viene da ritenere che quella “cacciata” possa essere stata l’inizio di una situazione di tensione in tutta l’area che porta oggi questo Iran a minacciare direttamente la distruzione dello stato Ebraico, con buona pace della Turchia che fino a qualche tempo fa sia in quest’area che nel conflitto Russo/Ucraino aveva una buona voce in capitolo.
Ma  anche la guerra oggi è cambiata, è divenuta un lancio di un qualcosa verso qualcuno è divenuta un “rosicchiare potere economico” come si sta facendo in quella parte del mar Rosso meridionale con le frequenti azioni tese a colpire le navi in transito che a breve potrebbero essere costrette a non utilizzare il Canale di Suez ed il Mar Rosso per portare una consistente percentuale di merci e materie prime da e per il resto del mondo. L’Alternativa già forzatamente praticata in passato, sarebbe la circumnavigazione dell’Africa con tempi notevolmente dilatati come i relativi costi che andrebbero ad aumentare notevolmente e da subito il prezzo del greggio e, conseguentemente, tutto il resto.
La guerra, questa tanto temuta, ma forse neppure troppo, guerra, alla fine forse non si farebbe nella maniera tradizionale, come è stato per le due prime del secolo scorso, ma potrebbe essere un lento logoramento del mondo intero e dell’Europa in particolare ad oggi troppo statalista e poco Unione, incapace di una voce comune; con un’America dall’economia incerta e, forse, alla ricerca di una “Guida” più forte e determinata, più capace di un respiro planetario e meno ripiegata su se stessa e sulle beghe politiche che anticipano da tempo le elezioni del prossimo Novembre.
Quest’ultima situazione va a tutto vantaggio della Cina e della sua economia in costante espansione,  una economia che di regole ne avrebbe ben poche con il solo imperativo di produrre buoni prodotti a basso prezzo, cosa che il democratico occidente e la democratica America non possono fare. Ecco, in fondo quello che  noi, dilettanti esperti di cose più grandi di noi, cerchiamo di capire e di trasmettere, magari centrando il problema e permettendoci di affermare cose che il politicamente corretto non potrebbe fare, cose che non è detto che non siano comprese, ma che è con buona approssimazione affermabile che “non si possono dire”.
Quella famosa “gatta” e non una soltanto, lo zampino lo tiene fuori e con le unghie in bella mostra per portare via un grosso pezzo di succoso lardo con un graffio, e sarebbe la guerra, o con uno scodinzolare che potrebbe essere di buon auspicio o foriero di un graffio, tutto sta a vedere in che direzione andranno le molte mani e teste ed anche se quella gatta e qualche suo amichetto  qualcuno sarà in grado di convincerli ad entrare nella gabbia o uscire dalla porta nello spazio ai gatti destinato, anche se poi questa uscita è anche possibile ridiventi un’entrata.
“Lo scopriremo solo vivendo” recitava una bella canzone di successo di qualche tempo fa….

Pier Marco Gallo

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