giovedì 10 Ottobre 2024 - Anno 33

LO SPORTELLO LEGALE

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Rubrica a cura dell’Avvocato Piera Icardi
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“Io e il mio compagno abbiamo deciso di interrompere la convivenza ma non riusciamo a trovare un accordo sulla gestione dei figli. E’possibile chiedere ad un Giudice che sia lui ad indicarci come procedere?”

Secondo i dati Istat del rapporto matrimoni, unioni civili, separazioni e divorzi, negli ultimi anni, in Italia c’è stato un boom di separazioni (+22,5% rispetto al 2020).
La riforma Cartabia, entrata in vigore con il Decreto Legislativo n. 150 del 10.10.2022, al fine di garantire ai bambini il diritto fondamentale di mantenere un solido legame con entrambi i genitori ha introdotto il Piano Genitoriale che dovrà essere depositato in caso di separazione dei coniugi, di divorzio e di cessazione della convivenza.Il piano genitoriale è uno strumento finalizzato a salvaguardare l’interesse supremo dei figli, a promuovere la genitorialità condivisa e l’attenuazione dei conflitti tra i genitori affinché venga preservato il benessere emotivo e psicologico della prole.
Il piano genitoriale può avere natura obbligatoria oppure facoltativa.
Quando sia necessario ricorrere al Giudice per definire le condizioni di mantenimento ed affidamento dei figli (separazione e divorzio giudiziali, determinazione delle condizioni di affidamento dei figli) i genitori hanno l’obbligo di presentare ognuno una proposta di piano genitoriale. Il Giudice, lette le proposte avanzate, se i genitori non hanno raggiunto un accordo sulla cura, sulla gestione e sul mantenimento dei figli oppure qualora le ipotesi non corrispondano all’interesse dei bambini può avanzare un piano genitoriale ad hoc che, se accettato, diviene vincolante.
Quando, invece, i genitori riescono a raggiungere un accordo sulle questioni finanziarie e legali, l’inclusione del piano genitoriale nella causa di separazione o di cessazione della convivenza può essere utile ma non è vincolante.
E’ possibile stabilire, fin da subito, per evitare futuri attriti legati alle decisioni che riguardano i figli, la scelta dell’istituto scolastico, la ripartizione delle deduzioni fiscali e tutte quelle questioni che, se affrontate senza pianificazione, possono sfociare in future controversie in Tribunale.
Il piano genitoriale per essere efficace deve rappresentare un progetto educativo che esponga gli aspetti di maggior importanza, organizzativi e relazionali, che riguardano la prole in ottica futura. Informazioni obbligatorie da inserire sono la tipologia di affidamento (condiviso o esclusivo), la collocazione dei minori, il percorso scolastico con l’indicazione dell’istituto scolastico frequentato, il percorso educativo e le attività extrascolastiche, la ripartizione dei costi, le frequentazioni abituali (nonni, zii, etc.,), la ripartizione delle festività e delle vacanze estive tra i genitori, l’importo del contributo al mantenimento e la suddivisione delle spese straordinarie.
Quando il piano genitoriale viene sottoscritto dai genitori oppure, in caso di procedimento giudiziale, quando viene approvato dal Giudice, diventa vincolante e i genitori devono impegnarsi a rispettarlo in ogni suo aspetto.
Qualora, invece, le misure in esso contenute non venissero rispettate da uno dei due genitori, l’altro dovrà, tramite ricorso, richiedere al Giudie di adottare dei provvedimenti contro l’altro. Il Tribunale potrà, quindi, apporre modifiche ai provvedimenti esistenti, ammonire formalmente l’altro genitore chiedendogli di astenersi da comportamenti lesivi per gli interessi dei figli, imporgli il pagamento di una sanzione per ogni giorno di ritardo o di violazione dei provvedimenti, condannarlo al pagamento di una sanzione amministrativa con un importo variabile da 75 euro fino a 50.000 euro a favore della cassa delle ammende oppure condannarlo a risarcire l’altro genitore o il figlio.

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