
Vetrina e palcoscenico di quest’ultima kermesse di Alain Elkann sarà il prestigioso Teatro dell’Opera del Casino’ di Sanremo, dove giovedì 8 maggio dalle ore 17 presenterà questo fascinoso ed introspettivo romanzo, introdotto da Carlo Sburlati e da Marzia Taruffi. Elkann, nato a New York nel 1950, primo marito di Margherita Agnelli, ha pubblicato con Bompiani molti romanzi di successo, consacrati in importanti premi letterari, ed è stato proclamato nel 2009 Testimone del Tempo al Premio Acqui Storia, insieme a Piero Angela.
Di lui si ricordano anche “Cambiare il cuore” col Cardinale Carlo Maria Martini, “Il Messia e gli Ebrei”, col rabbino Elio Toaff e “Essere Musulmano”, con Sua Altezza Reale il Principe di Giordania.
Nel silenzio di Pound Elkann si immedesima in Morli, uno scrittore prigioniero di un’ossessione: capire in che cosa consista il genio.
Ciò lo porta ad approfondire la vita e le opere di grandi artisti, da Yeats a Joyce ad Eliot ad Hemingway per poi focalizzarsi su un solo gigante, controverso e maledetto per la sua adesione al fascismo, mai rinnegato fino alla sua morte, e per il suo presunto antisemitismo: Ezra Pound.
Il grande poeta fu incarcerato, dal 1945 al 1958 nel manicomio criminale del St. Elisabetta Hospital di Washington, senza un regolare processo, similmente a quanto avveniva nella Russia comunista di Lenin e Stalin, solo per la sua adesione convinta e disinteressa al fascismo e per il suo amore per l’Italia e la sua cultura bimillenaria, dopo essere stato umiliato e recluso in condizioni disumane, subito dopo il 25 aprile anche in Toscana, come descritto in uno dei suoi capolavori poetici i Cantos Pisani. I Cantos di Pound sono forse l’opera poetica più importante del Novecento ma, come per i romanzi di Celine, non riceveranno mai il premio Nobel della Letteratura per una vergognosa e protratta discriminazione culturale ed ideologica. Facendosi guidare dai Cantos e da altre opere di Pound, Morli cerca di immedesimarsi nell’anima poundiana e nel suo mosaico prezioso di sfaccettature.
Intraprende così una ricerca di chi lo ha conosciuto, incontrato od amato. Nasce un.dialogo immaginario col poeta, dove si inseriscono i luoghi e le donne che egli ha amato nel corso degli anni, sopratutto nell’ultima parte della sua esistenza, quando si chiude nel silenzio e percorre le calli di Venezia, diventando un personaggio fra i più iconici e consunstaziali della Venezia del Novecento.
Piu’ Elkann-Morli cerca di avvicinarsi all’anima ed al mistero di uncle Ez, più lui non si lascia irretire nel dilemma: e’ moralmente onesto condannare l’uomo inguaribilmente fascista e assolvere il suo ingegno e la sua alta poesia che, come quella di Dante, Shakespeare, Cervantes e Goethe, sfiderà i secoli.
Piu’ Elkann-Morli cerca di avvicinarsi all’anima ed al mistero di uncle Ez, più lui non si lascia irretire nel dilemma: e’ moralmente onesto condannare l’uomo inguaribilmente fascista e assolvere il suo ingegno e la sua alta poesia che, come quella di Dante, Shakespeare, Cervantes e Goethe, sfiderà i secoli.
CARLO SBURLATI