sabato 22 Marzo 2025 - Anno 34

FESTA DELL’UVA 2023

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Sabato 30 settembre e domenica 1 ottobre, dopo anni di assenza, ritorna sul territorio acquese “La festa dell’uva e delle tradizioni”, tra folklore e musica, storia e cultura.
Questa ricorrenza rappresenta un momento celebrativo in cui si riconosce il patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Ma si riconosce anche l’impegno e la passione di tutti coloro, imprenditori agricoli e semplici contadini, che portano avanti e tramandano di generazione in generazione uno scrigno di valori unico, che noi dobbiamo gelosamente custodire. L’uva è un prodotto che arriva dalla terra e la sua lavorazione ci permette di ottenere un liquido che noi definiamo vino, di cui possiamo apprezzare tutte le proprietà organolettiche fino a rasentare la perfezione di un nettare che, per il colore, per il profumo e per l’aroma, potremmo definire divino.
La geometria delle nostre colline fa del nostro territorio un paesaggio esteticamente unico, che trasferisce nello sguardo attento del turista la meraviglia suscitata dalla bellezza dei colli e dalla virtù di un’etica contadina, che affonda le sue radici in un terreno umile e delicato, duro e brusco allo stesso tempo, dove la fatica diventa passione, ingegneria dei filari, coltivazione di una terra diversamente definita arte forgiata dalla cultura contadina. Non a caso il Monferrato, di cui fa parte il nostro territorio, è una regione storico-geografica che, insieme alle Langhe-Roero, è patrimonio dell’umanità. In questo contesto geografico la nostra città rappresenta il comune guida e si propone come punto di riferimento per il rilancio turistico e culturale di tutta l’area acquese. D’altronde, tutti paesi del territorio hanno un legame storico profondo e consolidato con Acqui T. da cui non si può prescindere. Questo momento di celebrazione culturale e colturale del mondo contadino, modellato dalla mano dell’uomo attraverso i millenni, è affascinante, ma propone anche la valorizzazione di un territorio vasto e complesso, dove la coltura della vite potrebbe rappresentare davvero l’inizio di una coesione territoriale in grado di allargare gli orizzonti turistici e culturali. Sarebbe l’occasione di porre fine ai dannosi e inutili campanilismi.
In queste due giornate ci sarà un ricco programma caratterizzato da eventi culturali, della tradizione e del folklore, tutti legati dallo stesso filo conduttore: “La festa dell’uva”.

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