La straordinaria bellezza delle chiesette incastonate nel paesaggio di Langhe e Monferrato emerge nella mostra fotografica – “Quo Vadis?” Inaugurata il 9 luglio nel Palazzo Vescovile ad Acqui Terme: attraverso ad oltre cinquanta immagini realizzate da Manuel Cazzola il visitatore è preso per mano e condotto in un incantevole viaggio alla scoperta di luoghi sacri in armoniosa relazione con la natura.
“Non cercare nuove terre, ma avere nuovi occhi” è l’invito che Cazzola, ingegnere innamorato del territorio in cui vive e che ha scelto la fotografia per raccontarlo, rivolge a tutti: l’idea è di offrire un quadro d’insieme di un patrimonio sconosciuto a molti, che va dalla cattedrale di Acqui alle piccole cappelle, tra architetture romaniche e gotiche, tardo rinascimentali e settecentesche.
Manuel Cazzola punta il suo obiettivo su un un pilastro del nostro patrimonio, della nostra memoria e della nostra speranza – scrive Carlo Dottor, pittore e scultore veneto che da decenni lavora fra Parigi e la Toscana. In tempi in cui il silenzio riempie gran parte dei giorni delle nostre chiese, vederle in quella luce come sa vederle lui ci ricorda che sono un pilastro del nostro patrimonio, della nostra memoria e della nostra speranza.
Chiave di volta dello spazio in cui si riconoscono le nostre comunità, riferimento essenziale del sentimento di appartenenza, rappresentano la continuità di una cultura, di una civiltà che si trasmette grazie alla capacità di pensarsi durevole. Manuel Cazzola fotografa usando un particolare filtro: l’amore.
L’incanto del paesaggio lo conosce fin da bambino, oggi ne distilla un’emozione che si trasmette e coinvolge. Cerca, scova l’angolo e il momento prezioso che danno luce e forma a questo amore per la sua terra. Senza fermarsi alla contemplazione, la foto diventa dichiarazione di appartenenza, volontà di continuità.
Un invito ad andare sui suoi passi non da turisti, ma per vedere, assaporare la bellezza che lui ha colto in uno scatto. Riconoscere la bellezza porta alla volontà di salvarla, ma anche di crearne di nuova come contesto della nostra vita”.
Carlo Caldera, docente al Politecnico di Torino, sottolinea come per la sua formazione Cazzola sia abituato alla lettura critica del paesaggio, “ma per comunicare il senso delle sue letture e delle sue interpretazioni non gli basta.
Ha coltivato l’arte della fotografia e la utilizza per comunicare e stimolare sensazioni e stati d’animo in chi osserva i suoi luoghi, contribuendo così efficacemente a diffonderne la cultura anche al fine della loro valorizzazione.
L’aspetto del paesaggio tra Langhe e Monferrato, colto attraverso l’interpretazione del Fotografo, appare sempre bilanciato tra fattori naturali e fattori culturali e antropici.
Tra l’Uomo, che modella spazi conferendo loro il nobile significato di luoghi, e la Natura.
Ne sono testimoni le numerose strutture religiose, semplici chiesette o edifici più complessi costruiti nei secoli e i loro campanili, così come i tipici ciabot o i pettinati vigneti, sempre ben visibili e riconoscibili nel paesaggio”.
L’abitudine è come la ruggine, forma uno strato che ricopre in malo modo ciò che di bello ci circonda e meriterebbe, invece, di essere ammirato.
”Il Vicario Generale della Diocesi di Acqui, Mons. Paolo Parodi, dice che a lavare via la patina da chiesette, cappelle campestri e luoghi di culto minori del territorio della diocesi, è stato l’obbiettivo di Manuel Cazzola. Dopo tre anni di scatti e di lavoro, con l’intermezzo del Covid, la Mostra Fotografica “Quo Vadis?” che l’artista ha dedicato alla riscoperta di edifici religiosi “invisibili” che punteggiano le colline delle Langhe e del Monferrato vede finalmente la luce.
QUO VADIS? – Langhe e Monferrato Mostra fotografica
A cura di Manuel Cazzola
Acqui Terme, Palazzo Vescovile, Piazza Duomo 9
Dal 9 luglio al 18 settembre 2022
Orari di apertura
Sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19 o su appuntamento
(tel. 351-5758936) – Ingresso gratuito