Per l’edizione della rifondazione oltre 40 mila agnolotti per 2000 commensali. Grande partecipazione agli eventi musicali, al campo-prova dell’esercito
e alla rassegna d’arte, aperta ancora nel weekend (13/14 maggio)
POLONGHERA – Erano stati preparati 36 mila agnolotti “ad abbundatiam”. Si è dovuti ricorrere ad un extra-lavoro nel weekend, con la collaborazione di un pastificio “amico”, per rimettere in moto la macchina del gusto di Polonghera e sfamare anche i tanti partecipanti all’ultima serata gastronomica, domenica sera. Totale: più di 40 mila agnolotti (e 6 mila canestrelli) serviti a oltre 2000 persone in 48 ore. Non male per una kermesse che si poneva l’obiettivo, nei tre giorni, di superare i mille commensali.
Per la Sagra dell’Agnolotto e del Canestrello, stando ai numeri e ai feedback ricevuti, si può tracciare un bilancio sorridente e guardare con un certo entusiasmo al futuro. La rifondazione della gustosa kermesse locale, dopo 3 anni di pandemia, ha sortito gli effetti sperati, creando nuove attrattive per un pubblico molto ampio, per età e provenienza.
Grazie ad un nuovo team di coordinamento capeggiato da Elena Aimaretti (presidente dell’associazione Martinetto) e affiancato da dei professionisti del settore cucina (Marco D’Ambrosio) e comunicazione&eventi (Andrea Caponnetto), la Sagra polongherese si è trasformata in una doppia scoperta: dei prodotti della tradizione, preparati a mano ma proposti in una rivisitazione moderna e accattivante, e delle meraviglie dell’arte.
Nota a margine, a proposito di arte, la “sfida di pittura” tra parroco e sindaco ha riscosso un incredibile successo, raccogliendo oltre 700 voti tra analogico (biglie) e digitale (qr code): il pubblico ha scelto il maxi-affresco di arte sacra ispirato al Caravaggio di don Gianluigi Marzo.
Può comunque sorridere il sindaco Gianmaria Bosco, che con un infaticabile team di volontarie ha pensato e coordinato in ogni particolare (dagli allestimenti alla comunicazione visiva) questo appuntamento, supportato sotto il PalaAgnolotto dalla Pro loco e da decine di volontari. Un format, quello pologherese, che promette dal prossimo anno di ampliarsi negli spazi e di continuare a crescere in qualità.
Commenta il primo cittadino: «La stanchezza viene superata dalla soddisfazione, che ci rinfranca del lavoro svolto. I volontari sono stati la forza propulsiva di questa kermesse: a loro va il primo ringraziamento. L’introduzione di alcuni elementi distintivi, dalla cucina all’arte, si è rivelata vincente: in questa direzione vogliamo continuare ad operare il futuro».
FAMIGLIE PROTAGONISTE
Sul palco ha convinto l’inedita formula dell’inaugurazione animata, con i piccoli polongheresi protagonisti, così come l’evento musicale coordinato da Antonio Lannocca e dedicato agli interpreti locali e, la domenica, l’orchestra di Luca Panama, capace di accontentare soprattutto il pubblico più “agée”. Un’invasione di giovani e famiglie, infine, sabato sera per la tappa di debutto di “Figli delle stelle”, la nuova cena animata disco del circuito Movin’ On (600 commensali).
Proprio i piccoli, poi, nei due giorni sono stati protagonisti delle attività proposte dal Primo Reggimento Artiglieria da Montagna in occasione dell’85esimo anno di fondazione del gruppo Alpini locale: dopo le cerimonie dedicate alle Penne nere, l’area verde sulla Provinciale si è popolata di famiglie che hanno sperimentato, in pianura, gli sport alpini, approfittando della vicinanza del Museo del Soldatino, per visitare l’unico allestimento permanente del paese, che presenta oltre 3.000 soldati in miniatura e scene di famose battaglie che vanno dalla campagna d’Italia di Napoleone alle guerre mondiali, aperto al pubblico anche il prossimo weekend (13/14 maggio).
OLTRE 3000 PASSAGGI ALLE MOSTRE
La grande novità della Sagra è certamente la stata rassegna artistica, declinata in tre mostre, che hanno abbracciato un po’ tutti gli ambiti: pittura, scultura, fotografia nella mostra Arti Polongaire (“impreziosita” dalla presenza di un Giulio Boetto), l’haute couture nunziale nella chiesa di Santa Maria di Codevilla (a cura del wedding planner Massimo Piola), ma anche l’artigianato del gioiello, il disegno, la grafica, il design nella mostra collettiva organizzata da Maria Dematteis. In tutto durante il weekend hanno visitato la rassegna oltre 3 mila persone.
Ma il sipario non è ancora chiuso: nel prossimo weekend, 13 e 14 maggio, le tre mostre allestite in paese resteranno aperte e visitabili, così come il Museo del Soldatino. In Comune, oltre alle tre stanze dedicate alla “Casa del Prete” di Boetto, in esposizione anche le opere scultoree di Gianni Busso, i dipinti di Vinicio Perugia e le foto di Ivano Giuliano.
BRINDANO VESPISTI E CALCIATORI
Mancava una ciliegina sulla torta nel weekend polongherese: la sfida salvezza del Pro Polonghera, la squadra di calcio del paese che proprio domenica, con un secco 4 a 0, ha chiuso i conti del campionato di Prima categoria. Una festa che fa il paio con quella dei padroni di casa del Morevilla, che sabato ha vinto il primo Trofeo del Canestrello Annata 2001), davanti a Salice e Torino FC: oltre 100 ragazzi da tutto il Piemonte si sono sfidati sul campo di via Braida e si sono deliziati, con altrettanti genitori e accompagnatori, con il ricco menu della Sagra.
Brindano anche i vespisti guidati da Beppe Osella (Ciclo Moto Polonghera) e Massimo Cerutti che, nonostante previsioni meteo infauste, hanno riunito “sulle strade delle Terre di Mezzo” 160 appassionati: quello su due ruote, impreziosito dall’esposizione della Vespa Gigante di Luciano Moto, è sicuramente un appuntamento da riproporre nel 2024.